Ministero degli affari Islamici: Una conoscenza nata per caso, grazie a un amico comune, ma soprattutto importante uomo d’affari e mio partner in molti dei progetti di internazionalizzazione e di sviluppo di business in Medio Oriente e Nord Africa, il dr. Antonio Piccolo.
Senza forse rendermi ancora completamente conto del calibro dell’uomo con cui stavo per parlare al telefono, compongo un numero di telefono e trascorro una meravigliosa ora a confrontarmi sull’Islam e sulle mie esperienze nel Golfo Persico con Alfredo Maiolese, Ambasciatore di Pace e Presidente della European Muslim League.
Alfredo è un uomo pacato, tranquillo, predisposto all’ascolto, pronto a fornire qualunque spiegazione e a riempire le mie lacune sull’Islam con la naturalezza e gentilezza che solo un uomo profondamente innamorato del genere umano potrebbe avere con una semi-sconosciuta.
Al termine della straordinaria chiacchierata, Alfredo m’invita a presenziare insieme al dr. Antonio Piccolo ad un evento di festa, di pace e di dialogo tra i popoli da lui organizzato, in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, che si sarebbe tenuto di lì a poco nella sua città, Genova.
Accetto entusiasticamente e quel sabato parto di buon’ora con Antonio alla volta di Genova.
LA STRANA STRORIA sul viaggio di un Imprenditore che dall'Italia sceglie i Paesi Arabi - per BUSINESS
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Peppe Cudia
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Genova è, come molte città italiane, un piccolo mondo a sé.
L’evento si sarebbe tenuto nella zona del porto in un meraviglioso palazzo millenario incastonato tra i vicoli della città vecchia; secoli di storia affacciati sulla caoticità e modernità del porto, con le grandi navi schierate proprio lì davanti.
Questi contrasti urbani hanno contribuito a far avvertire ancora di più la magia di ciò che stava per accadere: persone di diversa estrazione, cultura, religione, colore, bandiera riunite sotto uno stupendo soffitto a volta centenario, volti sorridenti, tante mani strette con calore.
Tutti coloro con i quali ho avuto la fortuna di parlare prima e dopo lo spettacolare Vangelo di Matteo in Musica mi hanno lasciato un segno profondo, il segno che solo l’incontro con “anime belle” può lasciare.
Abbiamo preso posto in platea.
Pochi minuti dopo, tutti i Musulmani hanno raggiunto la terrazza affacciata sul porto per recitare la preghiera al termine della quale si sono di nuovo uniti a noi per godere della bellezza del Vangelo di Matteo, musicato dal Generale dei Carabinieri in congedo Antonio Pappalardo.
Mi sono commossa, lo ammetto ed è stata una sorpresa anche per me: il business e il lavoro che occupano il 99% delle mie giornate e della mia mente sono stati completamente annientati dalla potenza della musica, delle immagini e del calore umano che si respirava in tutta la sala.
Al termine dello spettacolo, dopo aver ascoltato gli interventi degli ospiti presenti, abbiamo tutti raggiunto la terrazza per un rinfresco durante il quale mi è stata donata la possibilità di conoscere altre persone meravigliose.
E tutto questo prima di ritornare ad una dimensione più “terrena” durante la quale è stato possibile accennare anche ai ruoli professionali e scambiare opinioni sulle reciproche esperienze lavorative nel Golfo Persico e sulle prospettive future di ciascuno.
Ringrazio tutti gli ospiti presenti perché ciascuno di loro è stato fonte d’ispirazione, soprattutto per la mia anima.
Le parole che ho ascoltato sono state nutrimento spirituale, una dimensione sempre trascurata per aver dedicato al business tutte le mie energie degli ultimi anni.
Grazie Ambasciatore di Pace Alfredo Maiolese, presidente della European Muslim League.
Alfredo, sei un uomo straordinario. Sei riuscito a riassumere in modo semplice e diretto quei concetti che tutte noi “persone di buona volontà”, di qualunque credo, colore, cultura desideriamo diventino un giorno i valori portanti della società: rispetto reciproco, pace, tolleranza, rifiuto di tutte le guerre e gli integralismi.
Grazie dr. Antonio Piccolo, amico e partner di tante entusiasmanti avventure lavorative in Italia e all’estero.
Grazie a te, tutto questo è potuto succedere.
Grazie Vincenzo Coppola, Generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri.
Vincenzo, hai condiviso con noi la stessa definizione che utilizzi con i tuoi uomini e che ho subito fatto mia: l’unico terrorismo che esiste è quello “confessionale”: è ora di finirla di indentificare il terrorismo con l’Islam. Alcuni terroristi “si nascondono” dietro una religione ma questa non è la realtà dei fatti e tutti noi dobbiamo aprire gli occhi e diventare più consapevoli di come la comunicazione venga utilizzata per farci avere paura di qualcuno e per giustificare guerre e rappresaglie.
Grazie Don Paolo Fontana, Direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Genova
Poche parole ma di grande significato, Don Paolo.
Siamo tutti essere umani, tutti figli di un unico Dio e tutti potenziali strumenti di pace in questo folle mondo.
Grazie Andrea Avveduto, giornalista esperto di Medio Oriente
Andrea, ho pianto mentre parlavi.
Hai scelto di condividere con noi alcune tue esperienze in Siria, ponendo l’attenzione su eventi di grande umanità a cui hai assistito in mezzo a quella assurda guerra.
Musulmani che aiutano i propri vicini Cristiani e viceversa. Anche questo è la Siria, anzi, la Siria è soprattutto questo.
Grazie Nino La Rocca, campione mondiale di Boxe
Nino, ti sei presentato a me così: “Mio padre è africano e mia madre italiana…anzi no! Mia madre non è italiana, è siciliana!”
Mi hai fatto ridere, commuovere e sgranare gli occhi mentre raccontavi con semplicità e naturalezza di quando hai combattuto al Madison Square Garden o di quando hai cenato con il Presidente Pertini o di come educhi e alleni i ragazzi che si avvicinano alla Boxe nella tua palestra a Roma, cercando di trasmettere loro valori positivi anche per la vita.
Grazie Boubakeur Gueddouda, presidente del Centro Islamico di Milano Sesto e deputato del parlamento Algerino
Boubakeur, uomo politico di spicco e business man di successo. Grazie perché ti sei rapportato a me, insieme alla tua splendida moglie, con la stessa grazia e lo stesso garbo di uno “zio” che si preoccupa del futuro di una nipote amata.
Grazie per i tuoi consigli, la tua disponibilità e la tua umanità.
Ho lasciato per ultimo l’incontro più straordinario della serata per due motivi: il primo è che il Qatar è la mia casa ormai e vorrei lo fosse per sempre e quindi il mio cuore è particolarmente legato a quel paese.
Il secondo motivo è che questa persona, così importante per il suo ruolo politico, si è relazionata a me chiamandomi “sorella” e offrendomi tutta la sua incredibile disponibilità.
Grazie Dr. Mohammed El Hadj Ould Mahmoud Taleb – Ministero Affari Islamici del Qatar.
Possiedi una umanità e un garbo assolutamente fuori dal comune e sono onorata di essere considerata tua “sorella”.
Non è stato un evento che, come spesso succede, dopo qualche giorno passa in secondo piano e si dimentica.
Le persone, le parole, le mani strette e i sorrisi sono tutti indelebilmente impressi nella mia anima e da lì non andranno via.
Questo sabato speciale è stato solo l’inizio di un cammino nuovo, un cammino più consapevole: adesso ho più coscienza di come gestire al meglio le mie relazioni personali e lavorative nel Golfo Persico; adesso so che ci sono tantissime persone che desiderano la pace e la fratellanza, proprio come me; adesso ho preso coscienza del fatto che la pace dipende da tutti noi, me compresa, e che ogni piccolo gesto contribuisce a migliorare la vita di tutti.
Sapevo già tutto questo, come molti di voi probabilmente.
Ma ne ero poco consapevole o semplicemente ero poco incline ad ascoltare i richiami dell’anima a un modo di lavorare e di relazionarmi agli altri più “etico”.
Il mio lavoro nel Golfo continua con una marcia in più.
Grazie ancora Alfredo per avere acceso questa scintilla.
Silvia Urban
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